Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia: Sacro Monte della Beata Vergine del Soccorso

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Luogo
31-33 Piazza Papa Giovanni XXIII
Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia: Sacro Monte della Beata Vergine del Soccorso
Data iscrizione: 2003
Ref. 1068rev

Luogo facente parte del sito multiseriale: Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia

Il sito multiseriale è costituito dai seguenti siti (9 siti):

ID Name & Location State Party Coordinates Property Buffer Zone
1068-001 Sacro Monte o “Nuova Gerusalemme” di Varallo Sesia Italy N45 49 7.00
E8 15 17.00
5.4 ha 26.1 ha
1068-002 Sacro Monte di S.Maria Assunta di Serralunga di Crea Italy N45 5 41.00
E8 16 11.00
8.9 ha 24.1 ha
1068-003 Sacro Monte di San Francesco d’Orta San Giulio Italy N45 47 51.80
E8 24 39.70
14 ha 7.5 ha
1068-004 Sacro Monte del Rosario di Varese Italy N45 51 37.30
E8 47 35.60
14.6 ha 32.6 ha
1068-005 Sacro Monte della Beata Vergine, Oropa Italy N45 37 43.00
E7 58 41.00
15.4 ha 49.6 ha
1068-006 Sacro Monte della Beata Vergine del Soccorso, Ossuccio Italy N45 58 28.40
E9 10 10.40
ha ha
1068-007 Sacro Monte della SS.Trinità, Ghiffa Italy N45 57 49.00
E8 36 54.00
11 ha 210 ha
1068-008 Sacro Monte Calvario, Domodossola Italy N46 6 20.00
E8 17 13.00
3.6 ha 41.4 ha
1068-009 Sacro Monte di Belmonte, Valperga Canavese Italy N45 22 0.00
E7 37 53.00
14.6 ha 321.6 ha
Mappa multimediale con tutti i siti interessati: Mappa Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia

 

Descrizione:

Il Sacro Monte della Beata Vergine del Soccorso è un Sacro Monte situato a Ossuccio, in comune di Tremezzina, dedicato alla Beata Vergine Maria del Soccorso, che fa parte del gruppo dei nove Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia inseriti nel 2003 dall’UNESCO nella lista dei Patrimoni dell’umanità.

Questo complesso si situa sulla riva occidentale del lago di Como, a 25 km dalla città omonima, nel territorio comunale di Ossuccio. Giace su un dirupo a 419 metri sul livello del mare, di fronte all’isola Comacina.
È completamente isolato da ogni altra costruzione, circondato da campi, da piantagioni di ulivi e da boschi.

Fin dalla romanità è attestato questo luogo come centro cultuale dedicato a Cerere che attirava grande afflusso di popolo soprattutto alle idi di settembre, come riportato da Plinio il Giovane, console nell’anno 100 d. C. e amico dell’imperatore Traiano che sul Lario possedeva due ville. Recenti scavi sotto il santuario hanno evidenziato tracce di impianto polivolumetrico tipico dei santuari pagani romani[1].

Le quattordici cappelle, tutte costruite tra il 1635 e il 1710, a pianta centrale, sono in stile barocco impreziosite da 230 statue in stucco e terracotta, a grandezza naturale, realizzate da diversi artisti: Agostino Silva, Carlo Gaffuri e Innocenzo Torriani. I costumi delle statue riproducono fedelmente l’abbigliamento signorile e popolare degli abitanti della zona in quel tempo.
Le cappelle rappresentano i Misteri del Rosario e conducono al santuario che rappresenta la quindicesima tappa ed è dedicato all’Assunzione della Madre di Dio.

 

 

 

(Fonte: whc.unesco.org/)

Link whc.unesco.org: http://whc.unesco.org/en/list/1068/

Inserimento scheda: Ignazio Caloggero

Foto: Di Laurom – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6965274

Contributi informativi:  Ignazio Caloggero, whc.unesco.org

Luogo
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