Val d'Orcia

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Luogo
Val d'Orcia
Val d’Orcia
Data iscrizione: 2004
Ref. 1026rev

 

Descrizione:

Il paesaggio della Val d’Orcia fa parte dell’entroterra agricolo senese, ridisegnato e sviluppato quando fu integrato nel territorio della città-stato nei secoli XIV e XV per riflettere un modello idealizzato di buon governo e per creare un aspetto estetico immagine gradevole. L’estetica distintiva del paesaggio, pianure di gesso piatte da cui si innalzano colline quasi coniche con insediamenti fortificati in cima, hanno ispirato molti artisti. Le loro immagini sono arrivate a esemplificare la bellezza dei paesaggi agricoli rinascimentali ben gestiti. L’iscrizione copre: un paesaggio agrario e pastorale che riflette sistemi innovativi di gestione del territorio; città e villaggi; agriturismi; e la Via Francigena romana e le abbazie, le locande, i santuari, i ponti, ecc.

La Val d’Orcia, in provincia di Siena, Toscana (Italia centrale), è un paesaggio agricolo rurale che conserva gran parte del suo impianto, carattere ed estetica rinascimentale. Il paesaggio della Val d’Orcia è disseminato di testimonianze di occupazioni e insediamenti umani che si estendono per migliaia di anni. L’area fu importante durante il periodo etrusco e si sviluppò durante l’epoca dell’Impero Romano. Nel medioevo la produzione agricola e pastorale è diminuita e gran parte della zona sembra essere stata abbandonata. Un periodo di rinascita economica e stabilità politica nel X e XI secolo portò alla creazione di monasteri, a un maggiore utilizzo della Via Francigena di epoca romana (un’importante via religiosa e commerciale che collegava Roma e al nord Italia) e allo sviluppo di villaggi sotto un sistema feudale.

Tuttavia, fu la drammatica espansione della città-stato di Siena nel XIII e XIV secolo che portò alla creazione del caratteristico paesaggio rurale della Val d’Orcia. Il paesaggio divenne fortemente associato agli ideali utopici del Rinascimento (XIV-XV secolo) e un’ideologia espressa, ad esempio, in un dipinto del 1339 circa di Ambrogio Lorenzetti nel municipio di Siena. I ricchi mercanti senesi investirono nello sviluppo dell’agricoltura, trasformarono il paesaggio della Val d’Orcia in terreni agricoli produttivi e introdussero un innovativo quadro di possesso fondiario (in base al quale i piccoli proprietari terrieri pagavano la metà dei loro prodotti agricoli ai commercianti come affitto). I mercanti sostenevano lo sviluppo degli insediamenti, costruirono fortificazioni, ville e chiese e commissionarono dipinti ad artisti come Giovanni di Paolo e Sano di Petri, artisti che rafforzarono gli ideali utopici rinascimentali su cui era stato creato il paesaggio.

In seguito all’indebolimento del potere senese alla fine del XVI secolo, la Val d’Orcia declinò gradualmente in importanza economica. La relativa povertà e marginalizzazione dell’area nei quattro secoli successivi ha avuto l’effetto di sostenere i modelli e le strutture tradizionali di uso del suolo e quindi di mantenere la disposizione, il carattere e l’estetica rinascimentali del paesaggio. Nel 1999, su iniziativa di cinque Comuni, l’area è stata dichiarata Parco Regionale il cui scopo era quello di tutelare e gestire i valori culturali e naturali del territorio.

Il paesaggio caratteristico della Val d’Orcia comprende una rete di fattorie, villaggi e città che riflettono la prosperità agricola rinascimentale, la ricchezza mercantile di Siena, il bisogno di difesa e un’estetica utopica. Il paesaggio lavorativo di campi, fattorie, alberi e boschi, è intervallato da colline basse e coniche sulle cui sommità si trovano città e villaggi. Le principali città collinari della zona includono Pienza (una proprietà separata del Patrimonio Mondiale), Montalcino, San Quirico d’Orcia, Castiglione d’Orcia, Rocca d’Orcia, Monticchello e Radicofani. Distinti gruppi e viali di cipressi pini delimitano gli insediamenti e definiscono i percorsi.

L’area comprende piccole aziende agricole a produzione mista in cui vengono coltivati ​​grano, viti, olive, frutta e ortaggi. Il paesaggio è intervallato da prati da fieno e pascoli aperti con bestiame. Il paesaggio agricolo, che è stato ispirato e influenzato dai pittori senesi del Rinascimento, ha continuato a incitare, ad esempio, i viaggiatori del “Grand Tour” europeo ei fotografi moderni. Le loro immagini e descrizioni sono arrivate a esemplificare un’estetica idealizzata di un paesaggio agricolo rinascimentale.

Il confine della proprietà Patrimonio dell’Umanità coincide con i confini dell’attuale Parco della Val d’Orcia (Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d’Orcia).

Criterio (iv): La Val d’Orcia è un eccezionale riflesso del modo in cui il paesaggio è stato riscritto in epoca rinascimentale per riflettere gli ideali di buon governo e per creare un’immagine esteticamente piacevole.

Criterio (vi): Il paesaggio della Val d’Orcia è stato celebrato dai pittori della scuola senese, fiorita durante il Rinascimento. Le immagini della Val d’Orcia, e in particolare le raffigurazioni di paesaggi in cui le persone sono raffigurate come persone che vivono in armonia con la natura, sono diventate icone del Rinascimento e hanno influenzato profondamente lo sviluppo del pensiero paesaggistico.

(Fonte: whc.unesco.org/)

Link whc.unesco.org: http://whc.unesco.org/en/list/1026/

Inserimento scheda: Ignazio Caloggero

Foto: Di Giuseppe Paris – Imported from 500px (archived version) by the Archive Team. (detail page), CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=73723085

Contributi informativi:  Ignazio Caloggero, whc.unesco.org

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