Geoparco delle Madonie

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Madonie
Geoparco delle Madonie

Il Geoparco UNESCO delle Madonie si trova in Sicilia, al centro del Mediterraneo, tra i più bei paesaggi di particolare interesse dal punto di vista geologico e geomorfologico, oltre che didattico. Nel corso del tempo non c’è stata guida alla Sicilia o all’Italia che non abbia dedicato decine di pagine alle Madonie.

Rappresenta quasi tutti gli aspetti della geologia siciliana, ha una storia molto complessa iniziata oltre 220 milioni di anni fa, ed è composta principalmente da calcare dolomitico che evoca mondi sconosciuti e scomparsi. Interessanti morfologie carsiche, sia superficiali che sotterranee, si sono sviluppate più recentemente, 23,5 milioni di anni fa.

La sua posizione nella porzione centrale dell’Appennino siciliano, l’assetto geologico-strutturale ed i processi morfodinamici in esso agiti fanno di questo gruppo montuoso un’area fondamentale per la conoscenza e la ricostruzione della storia geologica della catena appennino-maghrebina e quindi Mediterraneo centrale. Per queste caratteristiche le Madonie hanno costituito e continuano a costituire un’eccezionale area di studio, oltre che una “palestra” didattica per generazioni di universitari in scienze geologiche e storia naturale. L’area contiene sette formazioni tipo accettate dalla comunità scientifica internazionale e più di quaranta geositi. La tettonica recente rende l’area anche un eccellente campo di addestramento sui rischi geografici.

Il Madonie UNESCO Global Geopark conserva anche un patrimonio naturale molto ricco e raro. In un’area piccolissima, circa il 2 per cento della superficie della Sicilia, cresce oltre la metà delle specie della flora più evoluta: circa 2.600 piante, quasi lo stesso numero delle specie presenti in Egitto, Tunisia e Algeria. Nelle Madonie sono presenti anche centinaia di piante endemiche uniche al mondo; spesso ne esistono pochissimi esemplari, tanto che rischiano l’estinzione. Il più conosciuto e “corteggiato” è l’abete dei Nebrodi, ma ce ne sono molti altri. Altrettanto interessanti sono i segni lasciati dall’uomo nel paesaggio: campi, corsi d’acqua, paesini e borghi testimoniano i mille modi in cui le comunità hanno vissuto nelle Madonie, lasciandovi impronte indelebili ed esprimendo le ragioni intrinseche di una cultura.

Sostenere le comunità locali
Con una superficie complessiva di circa 400 km2, il Parco Geoparco Mondiale UNESCO delle Madonie occupa gran parte della provincia di Palermo. Questa zona rurale comprende i territori di 15 città e villaggi.

Gli aspetti geologici del territorio delle Madonie UNESCO Global Geopark, oltre ad essere apprezzati dagli studiosi, stimolano anche l’interesse, la curiosità e la fantasia dei “profani”, non insensibili alla bellezza dei paesaggi che si susseguono dalle pendici in salita alle cime dei monti, sempre diverse e affascinanti, o alle strane forme dei fossili nelle rocce, alla dolce frescura sprigionata dalle acque zampillanti delle numerose sorgenti sparse nel massiccio, o alla misteriosità delle tante grotte che sono anche le porte d’accesso a montagne sotterranee e sconosciute. Tutti questi elementi sono costantemente utilizzati da tre Centri di Educazione e Interpretazione Ambientale, riconosciuti dal Madonie UNESCO Global Geopark, dove si svolgono attività pedagogiche per scuole e adulti. Inoltre, Madonie UNESCO Global Geopark ha suscitato l’interesse delle istituzioni pubbliche e del settore produttivo, formalizzando partnership per stimolare, in un’ottica di sviluppo sostenibile, l’attività economica dell’ecoturismo regionale. Si possono godere di 300 km di sentieri che comprendono percorsi geologici urbani, musei, attività didattiche e sportive, a dimostrazione che Madonie UNESCO Global Geopark ha racchiuso risorse e potenzialità di un’identità orgogliosa e luoghi fondati su rocce da cui è emanata la cultura.

(Fonte testo: http://www.unesco.org/new/en/natural-sciences/environment/earth-sciences/unesco-global-geoparks/)

Inserimento scheda: Ignazio Caloggero

Foto: web

Contributi informativi:  Ignazio Caloggero, https://www.minambiente.it/,  https://en.unesco.org/biosphere

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