Biosfera Tepilora, Rio Posada e Montalbo

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Biosfera Tepilora, Rio Posada e Montalbo
Data iscrizione: 2017

Surface : 165,173 ha

  • Core area(s): 10,433 ha
  • Buffer zone(s): 14,245 ha
  • Transition zone(s): 140,495 ha

Breve descrizione:

L’area si trova nel Nord Est della Sardegna ed i suoi confini sono delimitati dal bacino idrografico del Rio Posada e dai massicci che lo circondano (dal Montalbo ai monti Alà e Monte Nieddu). Il territorio della Riserva incarna per alcuni aspetti i recenti cambiamenti radicali nel rapporto tra la costa e l’interno dell’isola.

La Sardegna è uno dei principali hotspot di biodiversità del Mediterraneo con alti livelli di endemicità. Sono 183 le piante endemiche esclusive dell’isola e 91 le piante endemiche della provincia biogeografica dell’arcipelago sardo-corso-toscano. Inoltre, 121 unità tassonomiche della flora sarda sono minacciate secondo criteri IUCN o inserite in elenchi di particolare attenzione, come quella delle specie più minacciate delle isole del Mediterraneo.

Per quanto riguarda la fauna, la riserva della biosfera ospita mufloni (Ovis musimom), gatti selvatici (Felis silvestris lybica sarda), pernici sarde (Alectoris barbara), lepri sarde (Lepus capensis maditerraneus), martore (Martes martes latinorum), gallinaccio di palude (Porphyrio porphyrio) e cinghiali (Sus scrofa).

Caratteristiche socio-economiche
In totale 49.983 persone vivono nei 17 comuni dell’area della Riserva della Biosfera. Sono distribuiti in modo non uniforme in termini quantitativi, con popolazioni che vanno da 251 a Osidda a più di 11.000 a Siniscola, e anche in termini geografici, con il 50% dei residenti che risiede nei tre comuni costieri di Siniscola, Budoni e Posada.

La cultura della Sardegna – e più precisamente la cultura delle parti della Barbagia e delle Baronie che ricadono all’interno della Riserva – nasce dal profondo legame tra uomo e natura. Introducono ulteriori relazioni sistematiche tra l’entroterra e la costa, il mondo reale e il mondo simbolico, la libertà e la sottomissione, la solitudine e la comunità, la vita e la morte. C’è una ricerca dell’equilibrio in tutte queste sfere, che hanno plasmato la cultura sarda e stabilito un paesaggio aspro, grezzo, basilare, pieno di riferimenti simbolici e poetici. È il dominio di ampi silenzi che emergono da altopiani scarsamente popolati e scarsamente urbanizzati, dai boschi, dai piccoli centri e dai vasti pascoli, dai collegamenti stradali che scoraggiano, ma allo stesso tempo affascinano i viaggiatori.

(Fonte testo: https://en.unesco.org/biosphere)

Inserimento scheda: Ignazio Caloggero

Foto: web

Contributi informativi:  Ignazio Caloggero, https://www.minambiente.it/,  https://en.unesco.org/biosphere

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